mercoledì 16 dicembre 2009

Fabio Feliziani

... assente dalle foto in quanto fotografo.

Ecco i due brevi componimenti poetici
che ha dedicato ad Ugo.

(La poesia di Ugo)

Non c'è
una parola in più.
Non c'è
una parola in meno.
C 'è
una parola che ce lo può restituire:
Poesia.

(Allitterazione)

Vieni con me,
andiamo,
torniamo,
veniamo.
Vieni?
Se non vieni,
chiedi almeno venia.
Peccato veniale :
mai venale.



Il ballo non è la danza: è più popolare, più spensierato.

Si potrebbe dire che mentre la danza è la tragedia, il ballo sia la commedia.
Un Dio danza, non balla;
anche Dioniso danza: anche lui, che pure è un Dio sregolato e trasgressivo.

L'uomo che vuole somigliare agli Dei, danza;
l'uomo che vuole rassomigliare agli uomini balla.

Il ballo è casalingo, sa di cucina, di sapone, di alcova;
anche quello di corte, quello che si dà le arie.
La danza è solitaria; è l'aquila; è il nobile portamento.

Il ballo non sa stare da solo, cerca compagnia, per sentirsi esistere ha bisogno dell'altro e di ben forniti buffet: tartine, spumanti, vini dolci.

La danza è la cerimonia sacra, la liturgia solenne.
Il ballo è la sagra contadina, la balera, il salotto borghese.

Nel ballo ci si incontra e ci si può sposare, nella danza mai.


(Ugo Lanzalone)

martedì 15 dicembre 2009

15 dicembre 2009 Emanuele ed i muri



Esistono tanti muri, molti dei quali, si trovano nella nostra mente o mentalità.
I muri nella mentalità, sono, secondo me, i più difficili da superare, perchè é difficile cambiare idea su qualcosa di importante, anche se si tratta di qualcosa di importante solo per noi, e che ad altri non interessa.
Il razzismo é un esempio di muro che divide una diversa etnia di persone da un'altra.
E, a proposito di razzismo, mi viene in mente una breve storia: un africano che aveva paura dei cinesi, un giorno incontrò uno di essi e cercò di evitarlo ma se lo ritrovò vicino. Un altro giorno lo incontrò alla cassa del supermercato e, come al solito, cercò di evitarlo e andò vicino a un italiano che però aveva paura degli africani e, a sua volta, si spostò vicino al cinese che però aveva paura degli italiani e si allontanò. Cosi', queste persone, come milioni di altre, non si parleranno mai, nè si metteranno d' accordo su nulla.
Ma il razzismo non é l' unico muro esistente. Infatti esistono anche le fobie, un altro muro che si può abbattere.
Un altro muro sta nella politica, che ti fa arrivare a odiare una persona per le cose che fa e chi glielo ha permesso.
Invece, i muri materiali, meno difficili da buttare giu' sono sempre fondati da motivi mentali o per dividersi dei territori, cioè semplicemente per spartizione che però, come il muro di Berlino hanno diviso due paesi. Pero' i muri divisori tra due paesi non vengono costruiti solo per questo ma anche per evitare il contatto fisico come nelle guerre anche se si possono presentare come trincee o fili spinati.




15 dicembre 2009 "soci fondatori"












Con Ugo Lanzalone, io e Simona Verrusio, abbiamo iniziato nel febbraio 2005
un'esperienza di lettura poetica che poi è proseguita nel corso degli anni
sempre con aspetti nuovi e nuove partecipazioni ma sempre con lo stesso
spirito di condivisione.
Ringraziamo Ugo di esserci stato e di aver vissuto assieme quei momenti
che non dimenticheremo mai e che ci spingono sempre a proseguire
anche in quei momenti in cui verrebbe voglia di mollare tutto.
Ma noi, si sa, non molleremo mai.
Giuseppe

15 dicembre 2009 contributi alla serata














































lunedì 14 dicembre 2009