mercoledì 16 dicembre 2009
Il ballo non è la danza: è più popolare, più spensierato.
Si potrebbe dire che mentre la danza è la tragedia, il ballo sia la commedia.
Un Dio danza, non balla;
anche Dioniso danza: anche lui, che pure è un Dio sregolato e trasgressivo.
L'uomo che vuole somigliare agli Dei, danza;
l'uomo che vuole rassomigliare agli uomini balla.
Il ballo è casalingo, sa di cucina, di sapone, di alcova;
anche quello di corte, quello che si dà le arie.
La danza è solitaria; è l'aquila; è il nobile portamento.
Il ballo non sa stare da solo, cerca compagnia, per sentirsi esistere ha bisogno dell'altro e di ben forniti buffet: tartine, spumanti, vini dolci.
La danza è la cerimonia sacra, la liturgia solenne.
Il ballo è la sagra contadina, la balera, il salotto borghese.
Nel ballo ci si incontra e ci si può sposare, nella danza mai.
(Ugo Lanzalone)
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